RICORDI
[diretti alle colonnelle]
[Prologo]
1Suor Angela, serva indegna di Gesù Cristo,
2alle sue dilette figlie e sorelle, le colonnelle della Compagnia di Sant’Orsola.
3La fortezza e il vero conforto dello Spirito Santo, siano in tutti voi,
4affinché possiate sostenere ed eseguire virilmente e fedelmente l’impresa che avete su di voi,
5e nello stesso tempo aspettare la grande ricompensa che Dio vi ha preparata, se vi sforzerete, ognuna dal canto proprio, di essere fedeli e sollecite verso le sue spose,
6che vi sono state affidate per custodirle e per vegliare su di loro come vigilantissime pastore e buone ministre.
7Allora, quanto dovete pregare Dio che vi illumini e vi diriga e vi insegni quello che dovete fare per amor suo in un tale compito;
8non può esisterne un altro più degno che l’essere custodi delle spose dell’Altissimo.
9Sicché dovete anche pensare come le dovete apprezzare;
10perché, quanto più le apprezzerete, tanto più le amerete; quanto più le amerete, tanto più cura e attenzione avrete per loro.
11E sarà cosa impossibile che giorno e notte non le abbiate a cuore, e scolpite nel cuore, tutte una per una, perché il vero amore fa e opera così.
12Ne vi deve pesare una tale impresa: anzi, dovete ringraziare Dio sommamente che si sia degnato di mettervi nel numero di coloro che Lui vuole che si affatichino a governare e custodire simile suo tesoro.
13Grazia certamente grande e sorte inestimabile, se la vorrete riconoscere.
14Non vi perdete d’animo per non sapere e non poter fare quello che giustamente si richiede per un così singolare governo.
15Abbiate speranza e ferma fede in Dio: lui vi aiuterà in ogni cosa.
16Pregatelo, umiliatevi sotto la sua grande potenza, perché senza dubbio, avendovi affidato tale impresa, vi darà anche le forze per poterla eseguire, purché non si manchi da parte vostra.
17Fate, muovetevi, credete, sforzatevi, sperate, gridate a lui col vostro cuore,
18e senza dubbio vedrete cose mirabili, dirigendo tutto a lode e gloria della sua maestà e al bene delle anime.
19E fra le altre cose che dovete fare, con la grazia di Dio,
20vi prego tutte, anzi vi supplico, per amore della passione di Gesù Cristo, e per amore della Madonna che vi sforziate di mettere in atto questi pochi ricordi,
21che adesso vi lascio da eseguire dopo la mia morte:saranno per voi un richiamo almeno di una parte del mio volere e del mio desiderio.
22E qui conoscerò se avrete piacere di farmi cosa gradita.
23Perché sappiate che, adesso, sono più viva di quanto non lo fossi quand’ero in vita,
24e più vedo e più mi sono care e gradite le cose buone che di continuo vi vedo fare,
25e adesso più voglio e posso aiutarvi e farvi del bene in ogni modo.
Primo Ricordo
1In primo luogo dunque, figlie e sorelle mie nel sangue di Gesù Cristo carissime,
2vi raccomando di sforzarvi, con l’aiuto di Dio, di prendere e piantare in voi questo buon concetto ed umile sentimento: che non vi crediate degne di essere superiore e colonnelle.
3Anzi ritenetevi come ministre e serve, considerando che avete più bisogno voi di servirle di quanto non abbiano bisogno loro di essere servite o governate da voi,
4e che Dio ben potrebbe provvedere a loro con altri mezzi migliori di voi.
5Ma, nella sua misericordia, ha voluto adoperare voi come suoi strumenti per un migliore vostro bene, cosi da poter voi meritare di più dalla sua infinita bontà e avere lui motivo di ricompensarvi
6Imparate dal Signore nostro il quale, mentre stava in questo mondo, vi fu come servo, obbedendo al Padre eterno fino alla morte.
7E per questo egli dice: “Ego fui in vobis nontamquam qui recumbit, sed ut qui ministrat”; cioè: io sono stato tra voi non come colui che viene servito, ma come colui che serve.
8E san Gregorio, benché fosse papa, tuttavia si diceva servo dei servi di Dio.
9Esercitava l’ufficio di superiore e di papa, ma in cuor suo si reputava minore degli altri e servo dei servi di Dio, memore di quel detto evangelico: “Qui maior est vos, fiat sicut minor”. ( Colui che è più grande, si faccia così più piccolo)
10Allo stesso modo anche voi siate superiore riconoscendovi e stimandovi minore diloro.
11Perché se voi farete cosi, Dio stesso poi vi esalterà, tanto quanto voi vi sarete abbassate.
12Infatti, non inutilmente né senza motivo il cuore di un vero e prudente servo di Dio si umilia ed annienta interiormente la considerazione di sé e il gusto della propria reputazione,
13ma perché spera e si aspetta da Dio ben altro gusto e più vera gloria ed onore,
14dal momento che crede fermamente quanto dice il Vangelo:” Qui se humiliat, exaltabitur”; cioè: chi si abbassa sarà innalzato.
Secondo Ricordo
1Siate affabili ed umane con le vostre figlioline.
2E sforzatevi di operare solamente mosse dal solo amor di Dio e dal solo zelo per le anime allorché le ammonirete e le consiglierete, o le esorterete a qualche bene e le distoglierete da qualche male.
3Infatti otterrete di più con l’affettuosità e l’ affabilità che non con la durezza e gli aspri rimproveri;
4questi si devono riservare solamente a casi di necessità
5e, ancora, a luogo e tempo, e secondo le persone.
6Ma la carità, la quale dirige ogni cosa a onor di Dio e al ben delle anime, ben insegna tale discrezione,
7e muove il cuore ad essere a luogo e tempo ora affabili e ora aspre, e poco o molto secondo il bisogno.
8Se vedrete una pusillanime e timida, e inclinata alla disperazione, confortatela, fatele animo, promettetele del bene dalla misericordia di Dio, allargatele il cuore con ogni consolazione.
9Di contro, se vedrete qualcun’altra presuntuosa, e larga di coscienza, e poco timorata, a quella mettete timore
10e ricordatele il rigore della giustizia di Dio,
11e quanto il peccato sia sottile, e come ci si trova in mezzo alle insidie,e come si abbia sempre motivo di stare in timore, come dice la Scrittura: “Beatus qui sempr est pavidus “; cioè: beato colui che sta sempre in paura.
Terzo Ricordo
1Tenetevi sottomesse alle madri principali, che io lascio al mio posto, come è giusto.
2E ciò che fate, fatelo obbedendo a loro e non seguendo il vostro giudizio.
3Perché, obbedendo a loro,obbedirete a me; obbedendo a me, obbedirete a Gesù Cristo,
4il quale, nella sua immensa bontà, mi ha eletta ad essere madre, e viva e morta, di così nobile Compagnia, benché dal canto mio ne fossi indegnissima;
5e, avendomi eletta, mi ha dato anche la grazia di poterle governare secondo la sua volontà.
6Però, se vi capitasse di avere qualche giusto motivo di contraddirle o riprenderle, fatelo con tatto e con rispetto.
7E se non vorranno acconsentire, portate pazienza.
8E sappiate che è cosa giusta amare le madri se sono buone, e sopportarle se sono strane.
9 E guardatevi assolutamente del lamentarvi, dal mormorare o dal dir male di loro; né con gli estranei, né con le vostre figliole.
10Ma dappertutto conservate onore e rispetto alle vostre madri, considerando che, se Dio comanda che si debbono onorare il padre e la madre carnali, tanto più devono apprezzare le madri spirituali.
11Pertanto, fate in modo che godano sempre di stima e di rispetto specialmente presso le vostre figlioline.
12E pensate che, se sono buone, non le meritate, e se sono cattive, ne meritereste ancor di peggiori.
13Ad ogni modo, se avrete in cuore qualcosa che vi dispiaccia in loro, a ragione e senza scrupolo ne potrete parlare in segreto con qualche persona buona e fedele sotto ogni aspetto.
14Sappiate tuttavia che, se verrete a conoscere chiaramente che sono in pericolo la salvezza e l’onestà delle figliole , non dovrete per niente consentire, né sopportare, né aver riguardo alcuno,
15tutto, però,sempre con buon discernimento e con maturità di giudizio.
Quarto Ricordo
1Sarete sollecite e vigilanti per conoscere, e capire il comportamento delle vostre figliole, e rendervi conto dei loro bisogni spirituali e temporali.
2E così, provvedete voi meglio che sia possibile, se lo potete, perché dovrete dare alle matrone meno fastidio e meno impaccio possibile.
3Ma se non potrete provvedere voi, ricorrete alle madri principali, e prontamente, e senza riguardo alcuno,esponete loro i bisogni delle vostre pecorelle.
4E se le vedrete lente a provvedere, siate insistenti;
5e in tal caso per parte mia siate anche importune e fastidiose.
6Perché, se mai per causa e negligenza vostra qualcuna si perdesse,Dio ve ne domanderebbe stretto conto il giorno del giudizio.
7Dovete, infatti, sapere questo, e tenerlo per certo, che lui non mancherà mai di provvedere alle loro necessità sia materiali che spirituali, purché non si manchi da parte vostra.
8Perché se Dio ha piantato questa Compagnia, mai non l’abbandonerà
9dice, infatti, la Scrittura: ” Numquam vidi iustum derelictum, nec semen eius quaerens panem”; cioè: mai ho visto che il giusto sia stato abbandonato, né che la sua discendenza sia andata mendicando.
Quinto Ricordo
1Vogliate spesso (secondo che avrete tempo e possibilità) specialmente nei giorni di festa, andare a trovare le vostre care figlie e sorelle;
2e salutarle, vedere come stanno, confortarle, animarle a perseverare nella vita intrapresa;
3invitarle a desiderare le allegrezze e i beni celesti, a bramare quelle feste allegre e nuove del cielo, quei trionfi beati ed eterni.
4E lasciare ormai totalmente l’amore di questo mondo miserabile e traditore, nel quale non vi è mai né riposo né alcuna vera soddisfazione,
5ma solamente vi sono o sogni vani, o aspri travagli, e ogni cosa infelice e meschina.
6Raccomandate loro che, nelle case si comportino bene, con buon criterio, con prudenza e modestia;
7siano riservate e sobrie in ogni cosa.
8Mangino e bevano non per il gusto né per saziare l’appetito, ma solamente per il bisogno di sostenere la natura così da poter meglio servire Dio.
9Siano sobrie anche nel dormire, dormendo solamente quanto richiede la necessità;
10anche nel ridere siano garbate e sobrie.
11Nell’ascoltare, non si dilettino di udire se non cose oneste, lecite e necessarie.
12Nel parlare, tutte le loro parole siano sagge e misurate; non aspre, non crude, ma umane e inducenti a concordia e carità.
13Dite loro che, in qualunque luogo si trovino, diano buon esempio.
14E che siano per tutti un profumo di virtù.
15E siano obbedienti e soggetti ai loro superiori.
16E cerchino di mettere pace e concordia dove si troveranno.
17Soprattutto siano umili ed affabili.
18E tutto il loro comportamento, le loro azioni e le loro parole siano secondo carità, e sopportino ogni cosa con pazienza; specialmente con queste due virtù si rompe la testa al diavolo.
19E quando le visiterete, io vi do l’incarico di salutarle e stringere loro la mano anche da parte mia.
20E direte loro che vogliano essere unite e concordi tutte insieme, essendo tutte di un volere, tenendosi sotto l’obbedienza della Regola, perché sta tutto qui.
21Facciano onore a Gesù Cristo, al quale hanno promesso la loro verginità e se stesse.
22Mettano la loro speranza e il loro amore nel solo Iddio, e non in persona vivente.
23Confortatele, animatele perché stiano di buona voglia.
24E darete loro questa buona notizia che io annuncio loro da parte di Gesù Cristo e della Madonna:
25quanto hanno da rallegrasi e far festa perché in cielo a tutte, una per una, è preparata una nuova corona di gloria e d’allegrezza,
26purché stiano ferme e salde nel loro proposito,
27e si sforzino di osservare la Regola.
28E su questo non abbiano nessun dubbio.
29Anche se, alle volte, avranno qualche tribulazione o qualche affanno, tuttavia passeranno presto e si volgeranno in allegrezza e gaudio.
30E poi, il patire di questo mondo è un niente di fronte a quei beni che ci sono in paradiso.
31Inoltre tengano per certissimo questo: che mai saranno abbandonate nelle loro necessità. Dio provvederà mirabilmente.
32Non si perdano di speranza.
33Quanti signori, regine e altre persone importanti vi sono che, per quante ricchezze e per quanto potere abbiano, non potranno mai trovare un vero conforto in qualche loro estremo bisogno!
34E invece loro, pur povere,troveranno consolazione e ristoro.
35 Direte loro ancora che adesso sono più viva di quando mi vedevano materialmente,
36e che adesso più le vedo e le conosco,
37e più le posso e le voglio aiutare,
38e che sono continuamente fra loro con l’Amatore mio, anzi nostro e comune di tutte,
39purché credano e non si perdano d’animo e di speranza.
40Così voi abbondate nelle promesse, che non mancheranno i fatti, specialmente a quelle che vedrete sconsolate, dubbiose e timide.
41Dite loro che desiderino vedermi non in terra, ma in cielo, dove è il nostro amore.
42Mettano lassù le loro speranze, e non sulla terra.
43Abbiano Gesù Cristo come unico loro tesoro, perché così avranno in lui anche il loro amore.
44E si deve cercarlo non qui in questo mondo, ma su nell’alto dei cieli, alla destra del Padre, come dice l’Apostolo: “Si consurrexistis cum Christo quae sursum sunt quaerite, quae sursum sunt sapite, non quae super terram “.
Sesto Ricordo
1Voi vivete e comportatevi in modo che le vostre figlioline possano specchiarsi in voi.
2E quel che volete che loro facciano, fatelo voi per prime.
3In qual modo potrete voi riprenderle o ammonirle di qualche errore, se questo si trova ancora in voi ?
4Ovvero richiamarle e indurle a qualche virtù,se voi non l’avete per prime ?
5O se almeno non incominciate a praticarla insieme a loro ?
6Allora, fate in modo che, ancora per il vostro esempio, si muovano e si incoraggino al vivere virtuoso.
7E vogliatevi conformare con loro in ogni atto di onestà e virtù a voi conveniente e possibile, specialmente nel comportamento, nel frequentare la confessione e la comunione, e in altre simile opere.
8Perché è cosa giusta e conveniente che le madri siano di esempio e di specchio alle figliole, specialmente nell’onestà e nel comportamento, e in altre azioni ordinarie e fuori dell’ordinario.
Settimo Ricordo
1Sappiate che avete da difendere e salvaguardare le vostre pecorelle dai lupi e dai ladri, cioè da due sorta di persone pestifere: dagli inganni della gente mondana o falsi religiosi, e dagli eretici.
2Anzitutto, dunque, per quanto si riferisce al modo di comportarsi nel mondo, mettetele in guardia specialmente dal prendere dimestichezza con giovani ed altri uomini ancora, quand’ anche fossero spirituali,
3perché la troppa dimestichezza spirituale con uomini, quasi sempre si volta in familiarità carnale.
4Non le lasciate praticare, per quanto potete, neppure con donne oziose e alle quali dispiaccia vivere castamente,
5e che volentieri trovano gusto nel sentir parlare di vanità e di piaceri mondani.
6State in guardia affinché qualche confessore o altro religioso non le distolga da qualche loro buon sentimento,
7o dal digiunare,
8o dal proposito fermo della verginità,
9o dall’ apprezzare questa santa Regola ordinata da Dio,
10o da altre simili cose buone.
11Perché molti, sotto specie di buon consiglio, sogliono smuovere la mente di molte poverette da qualche loro buon sentimento e proponimento.
12Ora,quanto a preservarle dalle pestifere opinioni degli eretici, quando sentirete che qualche predicatore o altra persona ha fama di eresia,
13o predica cose nuove oltre l’usanza comune della Chiesa,
14e contro quello che avete avuto da noi,
15allora, con bella maniera, tenete lontano le vostre figlioline dall’ascoltare simili persone.
16Perché accade spesso che si piantino nella mente certe cattive sementi che poi a stento si possono sradicare.
17Sicché anche voi non abbiate dimestichezza con loro.
18Lasciateli nel loro stato.
19Tenete ognuno per buono,
20ma siate prudenti per il bene vostro.
21Perché è meglio seguire senza pericolo il certo, piuttosto che l’incerto con pericolo.
22Tenete l’ antica strada e usanza della Chiesa, ordinate e confermate da tanti Santi per ispirazione dello Spirito Santo. E fate vita nuova.
23Quanto alle altre opinioni che adesso sorgono e sorgeranno, lasciatele andare come cose che non vi riguardano.
24Ma pregate e fate pregare, perché Dio non abbandoni la sua Chiesa, ma la voglia riformare come a lui piace,
25e come vede essere meglio per noi,
26e più ad onore e gloria sua
27In questi tempi pericolosi e pestiferi, infatti, non troverete altro ricorso che rifugiarvi ai piedi di Gesù Cristo,
28perché se è lui che vi governerà e vi insegnerà, sarete istruite, come dice ancora il Profeta:”Beatus quem tu erudieris, Domine”; cioé : beato è colui che tu, Signore, avrai istruito.
29Allora umiliatevi sotto la sua mano potente gridando col profeta: “Illumina oculus meos ne unquam obdormiam in morte (Illumina i miei occhi affinché io non mi addormenti nelle morte)”, e sarete illuminate.
Ottavo Ricordo
1Amate le vostre figlioline ugualmente, e non vogliate parteggiare più per l’una che per l’altra,
2perché sono creature di Dio, e voi non sapete che cosa lui voglia fare di loro.
3Infatti, come potete sapere voi se quelle che vi sembrano più da poco e di minor conto non siano per diventare le più generose e le più gradite alla sua maestà?
4E poi, chi può giudicare il cuore e i pensieri nascosti nell’intimo della creatura?
5Allora accettatele con amore e sopportatele tutte egualmente, perché non sta a voi giudicare le ancelle di Dio: il quale sa bene che cosa ne vuol fare;
6lui che (come dice la Scrittura) dalle pietre può cavare dei figlioli celesti.
7Voi fate nondimeno la vostra parte correggendole con amore e carità se le vedrete cadere in qualche errore per qualche fragilità umana,
8così non cesserete di potare questa vite che vi è affidata.
9E poi lasciate fare a Dio, il quale farà cose mirabili a suo tempo e quando gli piacerà.
Ultimo Ricordo [Nono]
1L’ultima raccomandazione mia che vi faccio, e con la quale fin col sangue vi prego, è che siate concordi, unite insieme tutte di un cuore e d’ un volere.
2Siate legate l’una all’altra col legame della carità, apprezzandovi, aiutandovi, sopportandovi, in Gesù Cristo.
3Perché, se vi sforzerete di essere così, senza dubbio il Signore Dio sarà in mezzo a voi,
4avrete in vostro favore la Madonna,
5gli Apostoli,
6tutti i Santi e le Sante,
7gli Angeli,
8insomma tutto il cielo e tutto l’universo.
9Perché Dio ha predisposto ab aeterno così: che coloro che sono concordi nel bene per suo onore, abbiano ogni prosperità, e ciò che fanno vada a buon fine avendo essi in loro favore Dio stesso e ogni sua creatura.
10Considerate dunque quanto è importante tale unione e concordia.
11Allora desideratela,
12cercatela,
13abbracciatela,
14conservatela con tutte le vostre forze.
15E io vi dico che, stando voi tutti così insieme unite di cuore, sarete come una fortissima rocca o torre inespugnabile
16contro tutte le avversità,
17e persecuzioni,
18e inganni diabolici.
19E ancora vi do la certezza che ogni grazia che domanderete a Dio vi sarà concessa infallibilmente.
20E io sempre sarò in mezzo a voi, aiutando le vostre preghiere.
21Animatele, dunque, a compiere coraggiosamente l’impresa cominciata.
22E nello stesso tempo rallegratevi perché senza dubbio quel che vi dico avverrà.
23 Oltre alla grandissima ed inapprezzabile grazia che l’Amatore mio, anzi nostro, vi darà al punto estremo della morte;
24perché è nei grandi bisogni che si riconosce la vera amicizia.
25E ritenete per certo che allora specialmente conoscerete che io vi sono amica fedele.
26Ora vi lascio; state contente, e abbiate viva fede e speranza.
27Ma prima voglio che siate benedette, “in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen “.