[della madre Suor Angela lasciato alle matrone]
[Prologo]
1Suor Angela, serva indegna di Gesù Cristo,
2alla contessa donna Lucrezia, madre principale della Compagnia di Sant’Orsola, e alle altre governatici e madri, le nobili matrone donna Ginevra Luzzago, donna Maria Avogadro, donna Veronica Buzzi, donna Orsolina Gavardo, donna Giovanna Monti, donna Isabetta Prato, donna Lionella Pedazocca, donna Caterina Mei.
3L ‘eterna benedizione sia sopra tutte voi, concessa da Dio onnipotente, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
4Mie cordialissime sorelle e madri nel Sangue di Gesù Cristo onorande,
5volendo Iddio, con sua eterna deliberazione, eleggere fuori della vanità del mondo molte donne, specialmente vergini, cioè questa nostra Compagnia,
6ed essendogli piaciuto, nella sua infinita bontà, adoperare me come suo strumento per una tale e tanta sua opera,
7benché io, dal canto mio, fossi insuficientissima ed inutilissima serva,
8mi ha anche dato e concesso, secondo la sua solita bontà, tale grazia e tal dono da poterle governare secondo la sua volontà,
9e da provvedere alle loro necessità e bisogni, specialmente a quelli che sono pertinenti a dirigerle e a sostenerle nella vita alla quale sono state elette.
10E fra i provvedimenti buoni e necessari che Dio ha preso per me, voi ne siete uno dei più importanti;
11voi che siete riconosciute degne di essere vere e cordiali madri di così nobile famiglia,
12affidata alle vostre mani
13affinché ne abbiate quella cura e quella custodia che avreste se fossero nate dal vostro stesso grembo e più ancora.
14Ora, a tal riguardo, vorrei che risvegliaste il vostro intelletto per considerare la grande grazia e la fortuna vostra,
15e cioè che Dio si sia degnato di farvi madri di tante vergini,
16e che abbia messo le stesse sue spose nelle vostre mani e affidate al vostro governo.
17Oh! quanto dovete ringraziarlo per questo,
18e nello stesso tempo pregarlo perché,
19come si è degnato di farvi presiedere a così nobile gregge,
20così si degni anche di darvi tal sapere e tal potere da riuscire a far opera degna di lode al suo cospetto,
21e da mettere ogni impegno e ogni forza nel fare il vostro dovere.
22Perciò vi occorre prendere una integra e stabile determinazione di sottomettervi totalmente alla sua volontà,
23e, con una viva e salda fede, ricevere da lui ciò che dovete operare per amor suo.
24E in questo, qualunque cosa accada, perseverare costantemente fino alla fine.
25Ma soprattutto, vi prego e supplico tutte, per la passione e il sangue di Gesù Cristo sparso per amor nostro,
26che vogliate mettere in atto con ogni sollecitudine questi pochi ricordi
27che, per grazia di Dio, trovate qui sotto uno dietro l’altro.
28Perché, partendo io adesso da questa vita
29e lasciando voi al mio posto, come mie eredi,
30queste raccomandazioni saranno per voi come dei legati che, nella mia estrema volontà, vi lascio da attuare fedelmente.
Primo Legato
1Per prima cosa dunque, cordialissime madri e sorelle mie in Gesù Cristo,
2sforzatevi con l’aiuto di Dio di acquisire e di conservare in voi un tal concetto e buon sentimento,
3da essere mosse a tal cura e governo solamente dal solo amor di Dio e dal solo zelo per la salvezza delle anime.
4Infatti, tutte le vostre opere e le vostre azioni di governo,se saranno così radicate in questa duplice carità, non potranno che produrre buoni e salutari frutti.
5Perché, come dice il nostro Salvatore, “Bona arbor non potest malos fructus facere”. Il buon albero, dice, cioè il cuore e lo spirito animati dalla carità, non possono se non fare buone e sante opere.
6Perciò anche sant’Agostino diceva: “Ama et fac quod vis”, cioè: abbi amore e carità, e poi fa’ ciò che ti piace,
7come se dicesse chiaramente: la carità non può peccare.
Secondo Legato
1In secondo luogo vi supplico di voler tener conto e d’avere scolpite nella mente e nel cuore tutte le vostre figliole, una per una,
2non solamente i loro nomi,
3ma anche la loro condizione e la loro natura, ogni loro situazione e tutto il loro essere.
4Cosa che non vi sarà difficile se le abbraccerete con viva carità.
5Infatti, si vede nelle madri secondo la carne che, se avessero mille figli e figlie, li avrebbero tutti in cuore, totalmente fissi uno per uno,
6perché il vero amore fa così.
7Anzi, pare che quanti più figli si hanno, tanto più crescano l’amore e la cura per ciascuno di loro.
8A maggior ragione le madri secondo lo spirito possono e devono comportarsi così,
9perché l’amore spirituale è senza alcun confronto molto più potente dell’amore secondo natura.
10Allora, mie cordialissime madri, se amerete queste nostre figlioline con viva e sviscerata carità,
11sarà impossibile che non li abbiate tutte particolarmente dipinte nella vostra memoria e nel vostro cuore.
Terzo Legato
1Terzo: vi prego, di grazia, vogliate sforzarvi di attirarle con amore e con mano soave e dolce,
2e non imperiosamente, né con asprezza,
3ma vogliate in tutto essere affabili.
4Guardate Gesù Cristo che dice: “Discite a me quia mitis sum et humilis corde”; imparate da me, dice, che sono affabile e mansueto di cuore.
5E di Dio si legge: “Disponit omnia suaviter”, cioè: egli ordina e governa tutte le cose soavemente.
6E ancora Gesù Cristo dice: “Jugum meum suave et onus meum leve”; cioè: il mio giogo e la mia servitù sono leggeri e soavi.
7Così anche voi vi dovete sforzare di fare e di usare ogni possibile piacevolezza.
8E sopra tutto guardatevi dal voler far fare per forza,
9perché Dio ha dato il libero arbitrio ad ognuno,
10e non vuol forzare nessuno,
11ma solamente dimostra, invita e consiglia,
12così come fa anche per bocca di san Giovanni, col dire: “Suadeo tibi emere coronam immarcescibilem” cioè: io ti consiglio di comperare la corona che non può marcire. Io ti consiglio, dice e non: io ti sforzo.
13Non dico però che non si debba talvolta usare qualche rimprovero e qualche asprezza,
14a luogo e tempo, secondo l’importanza, la condizione e il bisogno delle persone,
15ma dobbiamo agire solamente mosse dalla carità e dal solo zelo per le anime.
Quarto Legato
1Quarto: dovete essere piene di desiderio e di ardore nel mettere ogni impegno e cura nel far sì che le vostre figlioline siano adornate di ogni virtù
2e di ogni regale e bella maniera,
3così che possano quanto più possibile piacere a Gesù Cristo, loro Sposo.
4E specialmente dovete essere sollecite e premurose affinché si conservino integre e caste,
5e in ogni loro atto e gesto si comportino con onestà e prudenza,
6e tutto facciano con pazienza e carità.
7Se, infatti, si vedono le madri terrene porre tanta cura e sforzo nell’acconciare, nell’adornare e nell’abbellire in tanti modi diversi le loro figliole perché possano piacere ai loro sposi terreni,
8e quanto più questi sono importanti e nobili tanto più esse si sforzano con ogni diligenza di fargliele piacere sempre più specialmente in quello che capiscono esser loro più gradito,
9ed hanno e mettono ogni loro compiacimento nell’essere madri di figliole che tanto piacciono a sposi così gentili,
10perché così sperano di avere anche loro, a motivo e per mezzo delle loro figlie, l’amore e la grazia del genero,
11quanto più voi dovete fare così riguardo a queste figliole celesti!
12Le quali non sono spose non di sposi terreni, e corruttibili,e alla fine puzzolenti,
13ma dell’ immortal Figliolo dell’eterno Dio.
14Oh, quale nuova bellezza e quale dignità essere governatrici e madri delle spose del Re dei re e Signore dei signori,
15e, in un certo modo, diventare suocere del Figlio di Dio,
16e così, per mezzo delle figliole, acquistare la grazia e l’amore dell’Altissimo.
17Felicissime voi se sarete pronte ed accorte a riconoscere tale vostra nuova ed unica ventura.
Quinto Legato
1Quinto: siate avvedute: quando avrete consigliato ed avvertito di buon cuore tre, o al più quattro volte, qualcuna di qualche notevole errore,
2e vedrete che non vorrà obbedire,
3allora lasciatela nel suo stato
4e non le mandate più né le colonnelle né altre visitatrici,
5specialmente, perché può accadere che la poveretta, vedendosi così abbandonata e accomiatata, si muova poi a compunzione,
6e a desiderare maggiormente di restare nella Compagnia
7e di perseverare in essa.
8Del resto, anche Dio mise Adamo fuori del paradiso, affinché, meglio ravvedendosi, avesse a fare penitenza.
9Perciò, se quella vorrà ritornare, ritrovandosi malcontenta del proprio fallo, la si deve ricevere;
10a questa condizione però: che domandi perdono a tutte voi, e anche alla sua colonnella.
11E per penitenza le si imponga di digiunare un venerdì a pane ed acqua.
Sesto Legato
1Sesto: sarete attente quando vedrete che una farà tanta fatica a decidere di smettere certe fogge o simili altre frascherie, che per sé hanno scarsa importanza,
2di quella non abbiate troppo buona opinione che perseveri nella Regola
3perché, se non vuol fare ciò che è meno, peggio farà ciò che è più.
4Ma qui si deve essere prudenti perché può accadere che una persona abbia il suo maggior attaccamento ad una cosa da nulla, così che, vinto questo punto, non le sarà più troppo difficile vincerne alcun altro.
Settimo Legato
1Settimo: due, o almeno una volta al mese, fate in modo di riunirvi tutte con le colonnelle,
2 e così insieme consultarvi,
3e fare un buon esame sul governo.
4E specialmente riguardo a quello che le colonnelle vi riferiranno circa il comportamento delle vostre figlioline,
5e sulle loro necessità e bisogni tanto spirituali
6che materiali;
7e provvedere ad ogni cosa, secondo che lo Spirito Santo vi ispirerà.
Ottavo Legato
1Ottavo: dovete aver cura di far riunire talvolta le vostre figlioline nel luogo che a voi parrà migliore e più comodo,
2e così (secondo che avrete a disposizione qualche persona che sia a proposito) di far loro rivolgere qualche breve sermone e qualche esortazione,
3perché inoltre, così insieme, possano vedersi come care sorelle
4e così, ragionando insieme spiritualmente, possano rallegrarsi,
5e consolarsi insieme,
6cosa che sarà loro di non poco giovamento.
Nono Legato
1Nono: dovete sapere che, se non fosse cosa utile e conveniente che questa Compagnia avesse qualche entrata, Dio non avrebbe incominciato a provvedergliela.
2Però vi avverto: qui siate prudenti,
3e siate buone e vere madri,
4e quella entrata che avrete, dispensatela in bene e in aumento della Compagnia, secondo che la discrezione e l’amor materno vi detteranno.
5Qui non voglio che cerchiate consigli al di fuori;
6fate voi solamente fra voi,
7secondo che la carità e lo Spirito Santo vi illumineranno e detteranno,
8dirigendo tutto al bene e al profitto spirituale delle vostre figlioline
9sia per incitare e muovere quelle che già ci sono ad un maggiore amore e impegno a far bene,
10come per attirarne ancora delle altre.
11Questo, infatti, è il vero fine, e a Dio gradito, del fare elemosina e dell’usare cortesia: che grazie a ciò si rimuova la creatura dal male e dal vizio,
12e la si induca al bene e ai buoni costumi,
13ovvero almeno a un maggior profitto spirituale.
14Perché, in un certo modo, così quasi si comprano e si obbligano le persone e si sforzano a far quello che si vuole.
15Infatti, se (per esempio) una giovane riceve ed accetta qualche regalo o dono da una persona estranea del mondo, rimane obbligata a compiacerla nel suo volere,
16e pare che non le possa più dire di no;
17così, né più né meno, con i regali e le elemosine si attirano e, in un certo modo si sforzano le persone a far bene, e così rimangono quasi legate a far bene.
18Seguite questa strada, che non potrete sbagliare.
Decimo Legato
1Decimo: vi prego con tutto il cuore che vogliate essere sollecite e vigilantissime come tante solerti pastorelle verso questo celeste gregge
2messo nelle vostre mani,
3perché fra loro non nasca qualche zizzania di discordia o altro scandalo,
4e specialmente perché in questi tempi pestiferi non si macchino di qualche avvelenata ed eretica opinione.
5E considerate che il demonio non dorme mai, ma in mille modi cerca la nostra rovina.
6Allora state in guardia,
7e specialmente abbiate cura che siano unite e concordi nel volere, come si legge degli Apostoli e degli altri cristiani della Chiesa primitiva: “Erat autem eorum cor unum”; cioè: erano tutti d’ un sol cuore.
8Anche voi sforzatevi di essere così con tutte le vostre figlioline,
9perché quanto più sarete unite, tanto più Gesù Cristo sarà in mezzo a voi a guisa di padre e di buon pastore.
10Né altro segno vi sarà che si sia in grazia del Signore che l’amarsi e l’essere unite insieme,
11perché Lui lo dice: “In hoc cognoscet mundus quod eritis mei discipuli, si diligeretis invicem”; cioè: da questo riconoscerà il mondo che siete dei miei, se vi amerete tutti insieme.
12Ecco che l’amarsi e l’andar d’accordo insieme è segno certo che si cammina per la via buona e gradita a Dio.
13Sicché, sorelle e madri mie, siate vigilanti su questo punto, perché il demonio qui specialmente vi tenderà agguati sotto apparenza di bene.
14Per cui, se vi accorgerete anche solo di un’ombra di siffatta peste, subito ponete rimedio secondo che Dio vi illuminerà.
15E non lasciate crescere per niente una tale semente nella Compagnia,
16perché, inoltre, sarebbe una pestilenza di cattivo esempio per la città e anche altrove.
17Infatti, dove c’è diversità di volontà, lì è inevitabile che vi sia discordia;
18dove c’è discordia, lì senza dubbio c’è rovina, così come dice il Salvatore: “Omne regnum in seipsum divisum desolabitur”; cioè: ogni governo in sé discorde andrà in rovina.
Ultimo Legato [ undicesimo]
1Da ultimo, abbiate cura grandissima che i buoni ordini dati, specialmente quelle nella Regola, siano osservati diligentissimamente.
2E se, secondo i tempi e i bisogni, accadesse di dar nuove ordini, o di fare diversamente qualche cosa, fatelo prudentemente e con buon giudizio,
3e sempre il principal ridotto vostro sia il ricorrere ai piedi di Gesù Cristo,
4e lì, tutte, con le vostre figliole, far caldissime orazioni.
5Perché senza dubbio Gesù Cristo sarà in mezzo a voi, e vi illuminerà, e vi istruirà come vero e buon maestro su ciò che dovete fare.
6Tenete questo per certo: che questa compagnia è stata piantata direttamente dalla sua santa mano,
7e lui non abbandonerà mai questa Compagnia fin che il mondo durerà.
8Infatti, se lui principalmente l’ha piantata, chi mai la potrà sradicare?
9Credetelo,
10non dubitate,
11abbiate ferma fede che sarà così.
12Io so quello che dico.
13Beati coloro che veramente se ne prenderanno cura.
14Se farete fedelmente queste ed altre simili cose, come vi detterà lo Spirito Santo secondo i tempi e le situazioni, rallegratevi, state di buona voglia.
15Ecco che una grande ricompensa sarà preparata per voi.
16E dove saranno le figliole, là saranno anche le madri.
17State contente, non dubitate; in cielo vorremo vedervi in mezzo a noi,
18perché così poi vorrà anche il nostro comune Amatore.
19E chi mai potrebbe resistere a lui?
20Lui, la cui luce e il cui splendore allegro di verità vi avvolgeranno in punto di morte,
21e vi libereranno dalle mani del nemico.
22 Fedelmente dunque e con allegrezza perseverare nell’opera incominciata.
23E guardatevi, guardatevi dico, dal perdere il fervore,
24perché ogni promessa che vi faccio a colmo di misura vi sarà mantenuta.
25Ora me ne vado,
26e voi, nel frattempo, fate quello che dovete fare.
27Ma prima vi abbraccio, e a tutte io do il bacio della pace,
28supplicando Iddio che vi benedica “in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.